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CONTABILIZZAZIONE DEL CALORE

Si. Secondo la normativa vigente in Italia, tutti i condomini dotati di impianto termico centralizzato, sono obbligati all’installazione di termoregolazione e contabilizzazione del calore con ripartitori o altri sistemi, decreto legislativo n.102 del 04/07/2014 in recepimento della direttiva 2012/27/UE.

Individualmente, l’applicazione di un diverso criterio di ripartizione basato sugli effettivi consumi e non su tabella millesimale, porterà un risparmio notevole agli utenti che desiderano meno calore dai termosifoni. L’abbassamento anche di soltanto 1°C della temperatura ambiente, porterà ad un risparmio sui costi di riscaldamento dal 5 al 7%. Nei condomini dov’è installato un sistema di termoregolazione e contabilizzazione con ripartitori di calore, gli utenti che utilizzano correttamente le valvole termostatiche, possono arrivare ad una diminuzione dei consumi di energia termica tra il 15 e il 30%. Complessivamente, al livello condominiale, si puo ottenere un risparmio medio dal 15 al 25% nel primo anno di installazione.

In base alla legge 10 del 9 gennaio 1991, 1’articolo 26 comma 5, stabilisce: “per le innovazioni relative all’adozione di sistemi di termoregolazione e di contabilizzazione del calore e per il conseguente riparto degli oneri di riscaldamento in base al consumo effettivamente registrato, l’assemblea di condominio valida decide a maggioranza (dei presenti), in deroga agli articoli 1120 e 1136 del codice civile”.

Si. Oltre ad essere obbligatori dal Decreto legislativo n. 102/2014, è fondamentale che ogni corpo scaldante sia dotato di apparecchi di termoregolazione e contabilizzazione del calore della stessa casa costruttrice, in modo che ognuno possa impostare la temperatura desiderata sui radiatori e avere una corretta suddivisione delle spese di riscaldamento, pagando solo i consumi effettivi.

Con il sistema di termoregolazione e contabilizzazione del calore, è possibile ed auspicabile che l’impianto resti sempre acceso o che venga esteso l’orario di accensione in modo tale da venire incontro alle esigenze di tutti gli condomini. Ogni utente all’interno del proprio alloggio potrà regolare la temperatura ambientale e i tempi di accensione, in ogni ora del giorno nell’arco delle 24 ore. Si potrà impostare un regime di accensione di 24 ore, solo se la centrale termica ha un rendimento nei limiti di legge e una doppia curva di regolazione: una a pieno regime 20°C +o- 2°C; una a regime attenuato 16°C +o- 2°C. Ulteriori approfondimenti al D.P.R. n. 412 del 26/08/1993 modificato dal D.P.R. n. 74 del 16/04/2013.

Si. Eventuali casi di impossibilità tecnica alla installazione dei sistemi di contabilizzazione o una inefficienza in termini di costi e/o una sproporzione rispetto ai risparmi energetici potenziali, di cui all’art. 9 comma 5 lettera b) del Decreto legislativo n.102/2014, devono essere documentati tramite un apposita relazione tecnica del progettista o del tecnico abilitato con riferimento alla metodologia indicata nella norma UNI EN 15459:2008.

L’installazione è possibile, ma bisognerà procedere in due modi differenti: nell’alloggio modificato, l’utente dovrà dotarsi di opportuni contabilizzatori diretti (contatori di calore), come previsti dal comma 5, lettera b) dell’art. 9 del D. lgs. n. 102/2014; mentre in tutti gli altri alloggi, sarà possibile installare un sistema di termoregolazione e contabilizzazione indiretto (valvole termostatiche e ripartitori di calore), come previsto dall’art. 9 comma 5, lettera c) del D. lgs. n. 102/2014.

Si. Il D.lgs. n. 102/2014 indica l’edificio polifunzionale come: “un edificio destinato a scopi diversi e occupato da almeno due soggetti che devono ripartire tra loro la fattura dell’energia acquistata”; di conseguenza, indipendentemente dalla proprietà dell’immobile, è necessario ripartire i costi di riscaldamento.

RIPARTITORE DI CALORE

Il ripartitore dei costi di riscaldamento è un dispositivo elettronico di misurazione del calore utilizzato per rilevare i valori di consumo per il calcolo dei costi di riscaldamento. Installato su ogni singolo radiatore, mostra le unità di riferimento del consumo prodotto, fornendo un confronto relativo rispetto agli altri misuratori. Infatti, è definito “ripartitore di calore” e non “contatore di calore” proprio perche non misura unità fisiche (kWh o mc) ma unità adimensionali. Queste unità rappresentano il consumo proporzionale al consumo totale del condominio e vengono utilizzate per la suddivisione dei costi di riscaldamento individuali di tutti i residenti, per ogni termosifone di ogni unità abitativa.

I ripartitori di calore di qualsiasi produttore, sono costituiti da due elementi principali: una basetta in alluminio termoconduttiva e un circuito elettronico con relativo display. La maggior parte dei dispositivi di ultima generazione hanno un sistema a due sensori: un sensore interno misura la temperatura emessa dal radiatore; un sensore esterno misura la temperatura ambientale. Il consumo di calore proporzionale viene cosi determinato dalla differenza di temperatura moltiplicata per il coefficiente specifico del termosifone dov’è installato il dispositivo

I ripartitori di calore vanno installati su tutti i radiatori del condominio e devono possedere le stesse caratteristiche costruttive (marca e modello). La normativa UNI EN 834:2013, stabilisce la posizione esatta per l’installazione del dispositivo, che generalmente è al 50% della larghezza complessiva del termosifone e al 75% dell’altezza totale, salvo casi eccezionali dove il costruttore darà le direttive da seguire. Questi parametri dovranno essere rigorosamente rispettati, anche in ordine alla responsabilità da attribuire all’installatore. Ogni singola installazione va valutata correttamente, sarà il tecnico a scegliere la tipologia più idonea nei casi straordinari che ne impediscono il corretto funzionamento dei sensori, come l’alterazione del riliveo della temperatura quando i termosifoni sono pozionati all’interno di una nicchia, dietro una tenda o con un copriradiatore. In questi casi l’installazione potrà avvenire con i ripartitori con sensori a distanza

No. Attualmente non esistono controindicazioni all’utilizzo di apparecchi a radiotrasmissione in spazi pubblici e privati. La trasmissione radio dei consumi dei principali ripartitori di calore presenti sul mercato, avviene su onde FM alla frequenza di 868 Mhz a bassa potenza (da 1 a 10 mW), come concesso dalle normative vigenti del Ministero dello Sviluppo Economico.

I dispositivi, a secondo del produttore, possono avere due tecnologie differenti di comunicazione: unidirezionale o bidirezionale. Con la trasmissione radio unidirezionale il dispositivo manda impulsi molto brevi a bassa potenza e a intervalli regolari, cosi quando l’operatore passerà all’interno dello stabile, nel vano scale, raccoglierà i dati di lettura. Mentre, con la tecnologia bidirezionale, l’apparecchio ha la radiotrasmissione disattivata ma è pronto a ricevere una richiesta di invio segnale quando sarà chiamato dal letturista.

I ripartitori sono alimentati tramite una batteria al litio inamovibile, garantita dal produttore per una durata di almeno dieci anni.

I ripartitori di calore sono progettati e costruiti con diverse protezioni contro la manomissione. Il supporto di fissaggio è dotato di un sigillo di sicurezza e l’apparecchio è programmato per segnalare le anomalie. In caso di manomissione o di rimozione del dispositivo, il sigillo di protezione avrà segni evidenti di forzatura o di rottura e l’apparecchio memorizzerà elettronicamente la data e l’ora dell’eventuale apertura e/o manomissione, che verrà trasmettesa come allarme durante lo scarico dei dati di lettura.

No. Attraverso l’utilizzo delle due sonde di temperature, il ripartitore di calore riconosce automaticamente un aumento di temperatura anomalo nell’ambiente. Nella maggior parte dei dispositivi presenti sul mercato, per questi casi straordinari, il sensore di temperatura viene considerato con temperatura standard a 20°C.

La batteria di qualsiasi ripartitore di calore è saldata alla scheda elettronica in modo da impedirne la rimozione da parte di malintenzionati, è previsto dalla normativa UNI EN 834:2013.  Dal punto di vista economico risulta più vantaggioso la sostituzione dell’intero dispositivo rispetto alla sola sostituzione della batteria scarica. Dopo 10 anni, la maggior parte dei dispositivi per la ripartizione dei costi di riscaldamento risulterà tecnologicamente obsoleta ed è un grande vantaggio che vengano sostituiti con apparecchi di ultima generazione.

Le schermate del display di ogni ripartitore variano a seconda del costruttore e del modello di dispositivo utilizzato. Le istruzioni per eseguire autonomamente la lettura dei ripartitori di calore, normalmente sono scaricabili sul sito web dello stesso produttore. 

In tutti gli apparecchi, sul display sono indicati due valori di consumo: quello attuale e quello in memoria che è relativo al consumo della precedente stagione di riscaldamento. 

I numeri o scatti riportati dul display, sono definite come unità adimensionali dalla normativa di riferemento UNI EN 834 , in quanto non viene effettuata una misurazione in parametri fisici (kWh, mc, kg) ma utilizzando un algoritmo matematico proporzionale all’energia emessa dal radiatore con specifiche condizioni di funzionamento. “Approfondisci su: Cosa sono i ripartitori di calore e come funzionano?

Il valore di consumo memorizzato da ogni singolo ripartitore servirà da divisore per la ripartizione del consumo di riscaldamento dell’intero condominio. E’ necessario quindi rilevare il totale delle unità prodotte da ogni singolo ripartitore di calore per attribuire il valore monetario corrispondente.

La corretta programmazione di ogni ripartitore di calore deve essere eseguita individualmente, a seconda delle caratteristiche del calorifero dove andrà installato, in considerazione dei parametrati riportati dalle normative: UNI EN 834 e UNI 10200. La programmazione tiene conto di due diverse variabili. La prima è la potenza termica del corpo scaldante, che si otterrà: dalle dimensioni del radiatore (altezza, larghezza o numero di elementi e profondità); dal materiale di cui è costituito (ghisa, acciaio, alluminio); dalle varibili di composizione (alettature o forma degli elementi). La seconda è il coefficiente kc che verrà scelto da una lista fornita dal costruttore dei dispositivi cosi come previsto dalla normativa europea  UNI EN 834.

Nel caso di interventi di manutenzione straordinaria, come la sostituzione del radiatore o la riverniciatura, è necessario comunicarlo all’amministratore del condominio o alla ditta che gestisce i dispositivi di contabilizzazione, per chiedere lo smontaggio e il riposizionamento dello stesso. Tale intervento tecnico è necessario, poichè il ripartitore di calore va riprogrammato con i coefficienti corretti del nuovo termosifone e in ogni caso dovrà essere ricodificato per eliminare l’errore di smontaggio memorizzato elettronicamente.

Tutti i ripartitori vengono forniti con batterie al litio capaci di mantenersi in efficienza per almeno dieci anni. Eventuali necessità di intervento vengono evidenziate sia sul display del dispositivo, sia quando sarà eseguita la lettura in remoto.

VALVOLA TERMOSTATICA

La valvola termostatica serve a controllare automaticamente l’afflusso di acqua calda al termosifone, in modo da regolare la temperatura ambiente desiderata, attraverso l’impostazione della manopola sulla scala graduata da zero a cinque. Il termostato all’interno della manopola provvederà a interrompere il flusso d’acqua calda, man mano che la temperatura ambiente misurata dal suo sensore si avvicina a quella impostata, aiutando l’utente ad un risparmio energetico notevole. Il radiatore riprenderà ad erogare il calore non appena la temperatura ambiente sarà scesa sotto il valore di temperatura impostato. La corrispondenza tra i numeri riportati sulla manopola e i gradi è indicativa, e corrisponde come di seguito:

  • 0 posizione di chiusura;
  • * posizione antigelo (il termosifone si accenderà solo quando la temperatura ambiente scenderà sotto i 7°C);
  • 1 circa 12°C ambientali;
  • 2 circa 16°C ambientali;
  • 3 circa 20°C ambientali;
  • 4 circa 24°C ambientali;
  • 5 posizione di apertura totale.

Per prima cosa bisognerebbe regolare la temperatura ambiente in ogni stanza in base alle reali esigenze. Far lavorare la valvola termostatica il più possibile, impostando valori di temperatura sulla manopola tra il numero 2 e il numero 4 al massimo, in modo che si possano evitare sprechi di calore in ambienti già caldi. Nelle stanze meno utilizzate, si potroberro impostare valori di temperatura inferiori rispetto agli ambienti utilizzati quotidianamente. L’abbassamento di un solo grado di temperatura interna diminuisce i consumi tra il 5 e il 7%.  “Approfondisci: contabilizzazione del calore articolo 2 Quanto si risparmia con la contabilizzazione e termoregolazione del calore?

Molte volte si è influenzati dal calorifero spento, anche con valori di temperatura ambiente di 20°C in inverno, si ha la sensazione di freddo nell’ambiente. Sarebbe necessario dotare ogni stanza di un termometro per il corretto rilievo della temperatura. Il D.P.R. n. 74 del 16/04/2013. fissa i valori massimi della temperatura ambiente e non deve superare i 20 gradi +o- 2°C di tolleranza.

Prima dell’installazione della valvole termostatiche, nel radiatore circolava una continua quantità d’acqua calda, quindi il termosifone era sempre bollente nostante una temperatura ambiente molto alta. In presenza di valvole termostatiche, si regola la temperatura nell’ambiente attraverso la parzializzazione del passaggio dell’acqua nel radiatore che fa passare solo il liquido necessario a mantenere il comfort impostato sulla scala graduata della manopola. Questa tipologia di valvole, parzializzando il flusso dell’acqua al raggiungimento della temperatura nell’ambiente, presenta una stratificazione termica, l’acqua più calda rimane nella zona alta del radiatore e l’acqua che ha ceduto il calore nella zona bassa. Pertanto, quando si presenta questo effetto, è l’indicazione che la testina termostatica sta funzionando correttamente. Quindi non bisogna preoccuparsi se, occasionalmente, si trova il termosifone tiepido, freddo o più caldo sulla parte superiore.

La prima cosa da verificare è che tutti i termosifoni funzionano correttamente. Se è una problematica di un solo radiatore è da verificare che la valvola termostatica non sia coperta oppure ostacolata da qualcosa. Se il termosifone e la sua valvola termostatica fossero posizionati all’interno di una nicchia, al di sotto di un davanzale di una finestra, all’interno di un copritermosifone, dietro ad una tenda, è sicuramente dovuto all’errato rilievo della temperatura da parte del sensore della testina termostatica e sarebbe opportuno sostituirla con una testina con sonda a distanza da posizionare lontana dall’ostacolo.“Approfondisci: Quali problematiche ricorrenti hanno le valvole termostatiche?

La gradazione del comando della valvola termostatica corrisponde a valori di temperatura approsimativi perchè vengono influenzati da molti fattori esterni, servono solo come riferimento di partenza. In ogni ambiente è buona norma impostarle sulla base delle condizioni richieste, sarà quindi possibile che in alcuni casi i 20°C siano raggiungibili impostando la valvola sulla posizione 2 o addirittura in posizione 4. Per ogni stanza bisognerà trovare la regolazione giusta, facendo dei tentativi fino a trovare il proprio comfort ambientale

Se invece il radiatore è sempre caldo, potrebbe non essere di dimensioni adeguate all’ambiente dov’è installato oppure potrebbe aver perso la sua efficienza e pertanto sarebbe opportuno sostituirlo con un nuovo termosifone di dimensioni adeguate all’ambiente da riscaldare.

La sola valvola termostatica permette di regolare e mantenere nell’ambiente la temperatura impostata. Mentre è il ripartitore di calore, a rilevare la temperatura della superficie del radiatore e a determinare il consumo di calore effettivo.

A volte può capitare che nell’otturatore all’interno della valvola termostatica si depositi dello sporco non permettendo più il corretto afflusso di acqua o la corretta chiusura del radiatore, nonostante la testina sia completamente aperta o completamente chiusa.

È necessario richiedere un intervento tecnico al manutentore dell’impianto di riscaldamento per valutare il problema e ripristinare il corretto funzionamento del termosifone.

Quando c’è presenza d’aria nel calorifero, si avrà una parte completamente fredda in senso verticale e non orizzontale, solitamente solo alcuni elementi nella parte opposta alla valvola termostatica. Se sono installate le valvoline di sfiato sarà sufficiente chiudere la valvola termostatica e aprire la valvola di sfogo fino a quando non uscirà più aria ma soltanto acqua.

Durante tutto il periodo estivo, quando l’impianto di riscaldamento è spento, è buona norma aprire completamente le valvole termostatiche, posizionando il comando al numero 5. Questa operazione elimina l’inconveniente del blocco della valvola termostatica in posizione di chiusura ed evita di ritrovarsi con il termosifone freddo quando ripartirà l’impianto di riscaldamento.

Una volta trovata la corretta impostazione di temperatura che soddisfa le proprie esigenze di comfort ambientale in ogni locale è bene non variarla. Modificare le impostazioni di temperatura quando si è fuori di casa o per qualche ora di assenza, non poterà ad ottenere nessun risparmio energetico. Il reintegro del calore per riportare la temperatura nuovamente al livello desiderato è molto più costoso dal punto di vista energetico. Solo in caso di assenze prolungate, di molti giorni, è buona prassi abbassare l’impostazione della termovalvola, senza chiuderla completamente.

Una possibile problematica della valvola termostatica è rappresentata da una sbagliata scelta della testina termostatica o da ostacoli posti sul comando della testina termostatica. Quando la valvola termostatica è coperta o mal posizionata, il sensore avrà un rilievo sfalsato della temperatura ambiente. Se coperta da una tenda pesante, dai panni posti sopra o da copritermosifoni, rileverà una temperatura molto più calda per cui spegnerà il temosifone nonostante nell’ambiente ci sia freddo. Viceversa, se la testina termostatica è posizionata sotto ad uno spiffero freddo, manterrà il termosifone sempre aperto nonostante nell’ambiente si sia raggiunta la temperatura desiderata. In questi casi, sarà opportuno valutare una diversa installazione e optare per una tipologia di testina termostatica con sonda a distanza.

LETTURA DEI CONSUMI

La maggior parte dei ripartitori di calore in commercio, come i contatori dell’acqua sono dotati di un antenna radio FM per la trasmissione dei dati di consumo registrati, evitando di accedere in tutti gli alloggi del condominio e diminuendo il disturbo agli utenti.

La lettura dei dispositivi viene eseguita dall’esterno dell’alloggio in due modalità: “walk-by” oppure da remoto tramite una centralina di raccolta dati connessa a internet.

In modalità walk-by, è necessaria la presenza di un operatore in prossimità del condominio o nel vano scale, senza accedere all’interno delle abitazioni, tramite un tablet o un palmare collegato ad un antenna FM eseguirà la lettura di tutti i ripartitori di calore o contatori d’acqua.

Con la modalità da remoto, devono esserci dei raccoglitori dati nei vani scala del condominio, che giornalmente ricevono i dati di consumo registrati da tutti i dispositivi. Le centraline di raccolta sono collegate a internet e in qualsiasi momento il gestore del servizio, può eseguire la telelettura dei consumi e monitorare il funzionamento dei ripartitori di calore o dei contatori d’acqua.

“Approfondisci: Le onde radio trasmesse dal ripartitore di calore sono pericolose?” E “Cosa sono i numeri che si leggono sul display del ripartitore di calore? Qual’è l’unità di misura associata al consumo di un ripartitore di calore?”

Si. La telelettura o lettura in remoto è un sistema di rilevazione tramite la rete internet e permette un monitoraggio dei dati di consumo o di funzionamento di qualsiasi strumento di misura di ultima generazione, come: ripartitori di calore; contatori di calore; contatori gas; contatori d’acqua.

I dispositivi di misura comunicano i dati di consumo registrati alle centraline di raccolta dati installate nei vani scale del condominio, e consentono al gestore del servizio di monitorare in tempo reale i valori di consumi o eventuali malfunzionamenti dei dispositivi, migliorando notevolmente il servizio ai consumatori.

“Approfondisci: Come vengono letti i consumi dei ripartitori di calore o dei contatori d’acqua?”

Se durante la lettura si dovesse riscontrare una mancata lettura di un ripartitore di calore o di un contatore d’acqua, solitamente si ha una comunicazione da parte del gestore del servizio di contabilizzazione o dell’amministratore di condominio. Molti gestori, durante la lettura walk-by, lasciano un modulo di autolettura nella cassetta della posta con l’indicazione del dispositivo non letto e mettono a disposizione degli utenti una mail o un numero WhatsApp dove poter inviare il modulo compilato con l’autolettura o l’eventuale segnalazione del guasto.

“Approfondisci: Come vengono letti i consumi dei ripartitori di calore o dei contatori d’acqua?

  1. Come si leggono gli indicatori che compaiono sul display del ripartitore di calore? Come posso leggere il consumo direttamente dal ripartitore di calore?

Tutti i ripartitori di calore sono identificati univocamente da un numero di matricola o numero seriale di 8 cifre stampato sul fronte o sul retro della scocca a secondo del modello.

Tramite il display, ogni ripartitore di calore fornisce le informazioni utili agli utenti in merito al suo consumo, attuale e precedente e al suo corretto funzionamento.

I valori visualizzati indicano:

    • Consumo attuale, partono sempre da zero a inizio stagione o anno;
    • Consumo precedente, sono le unità totali registrate nella precedente stagione termica o nel precendente anno di riscaldamento, solitamente precedute da una lettera “M” o da un simbolo raffigurante una matita;
    • Matricola, si può vedere solo in alcuni modelli di ripartitore di calore e mostra le 8 cifre o le ultime 4;
    • Coefficiente, si può vedere solo in alcuni modelli di ripartitore di calore ed è il coefficiciente programmato sul ripartitore, sviluppato tenendo conto delle caratteristiche del termosifone dov’è installato l’apparecchio. Approfondisci “Quali sono i parametri necessari per la programmazione di un ripartitore di calore? “
    • Data di azzeramento, si può vedere solo in alcuni modelli di ripartitore di calore e indica la data esatta in cui inizia un nuovo periodo di consumo, solitamente mosta quattro cifre, due per il giorno e due per il mese. Approfondisci “Perché il valore di lettura precedente dei ripartitori di calore è sempre zero?”
    • Manomissione, si può vedere solo in alcuni modelli di ripartitore di calore e mostra il messaggio di errore. Approfondisci: “I ripartitori di calore possono essere manomessi?
    • Guasti, si può vedere solo in alcuni modelli di ripartitore di calore e indica un aventuale guasto o malfunzionamento del dispositivo.

Approfondimento:  “Cosa sono i numeri che si leggono sul display del ripartitore di calore? Qual’è l’unità di misura associata al consumo di un ripartitore di calore?

Tutti i ripartitori di calore si azzerano annualmente o stagionalmente a una data prestabilita, solitamente a fine stagione del riscaldamento, ad aprile oppure a inizio anno a gennaio. Per una regolarità e al fine della massima trasparenza, tutti i ripartitori di calore devono avere come valore di partenza una lettura uguale a zero. 

Approfondisci”Cosa sono i numeri che si leggono sul display del ripartitore di calore? Qual’è l’unità di misura associata al consumo di un ripartitore di calore?

No. Tutti i dispositivi di misura di ultima generazione trasmettono i dati in modalità criptata proprio per evitare pericoli di interferenze o di manomissione.

Approfondimenti: “Come vengono letti i consumi dei ripartitori di calore o dei contatori d’acqua?” & , È veramente sicura la lettura dei consumi in remoto?

RIPARTIZIONE DELLE SPESE DI RISCALDAMENTO

Lo strumento di ripartizione delle spese di riscalemento è indicato dal decreto legislativo del 4 luglio 2014 n. 102, dov’è precisato che le spese di riscaldamento devono essere suddivise secondo quanto previsto dalla normativa UNI 10200.

La norma fornisce i criteri per ripartire la spesa totale di riscaldamento e/o di acqua calda sanitaria e si applica agli edifici di tipo condominiale dotati di impianti termici centralizzati. 

L’energia termica utile prodotta viene quindi suddivisa in base ai:

      • consumi volontari “la quota variabile”, ovvero quelli dovuti all’azione volontaria dell’utente mediante l’apertura della valvola termostatica, che vanno ripartiti in base alle letture registrate dai dispositivi di contabilizzazione del calore (contatori o ripartitori di calore);
      • consumi involontari “la quota fissa”, ovvero quelli indipendenti dall’azione dell’utente e dovuti alle dispersioni di calore della rete di distribuzione, compresivi della spesa per la conduzione e la manutenzione dell’impianto, che vanno ripartiti in base ai nuovi millesimi di fabbisogno termico. La nuova tabella millesimale di fabbisogno termico sarà determinata per ciascuna unità immobiliare con un calcolo termotecnico secondo le specifiche tecniche della stessa UNI 10200.

l periodo di conteggio è un intervallo di tempo stabilito per la ripartizione dei costi. Solitamente per i consumi di riscaldamento inizia dall’accensione dell’impianto di riscaldamento (ottobre o novembre a seconda delle zone) fino alla sua chiusura (aprile dell’anno successivo). Mentre per l’acqua è determinato in un anno solare.

La norma tecnica italiana attualmente in vigore è la UNI 10200, e definisce la ripartizione della quota involontaria secondo la nuova tabella millesimale del fabbisogno termico e non la precedente tabella millesimale di riscaldamento.

Approfondisci: “Come avviene la ripartizione delle spese?

L’amministratore del condominio si occupa del pagamento delle fatture per i costi sostenuti dall’impianto di riscaldamento e sarà lui a poterle fare visualizzare su richiesta ai condomini. Il gestore della contabilizzazione del calore o dell’acqua prepara solo la ripartizione in base ai dati forniti dall’amministratore del condominio.

Le unità di consumo di un ripartitore di calore non forniscono informazioni sui costi di riscaldamento effettivamente sostenuti. I costi di riscaldamento della centrale termica variano in ogni stagione ed essere più elevati rispetto all’esercizio precedente, poiché i costi energetici potrebbero essere aumentati o perché sono state eseguite manutenzioni straordinarie nell’ultima stagione di riscaldamento. Per queste variabili, il costo per ogni unità di consumo aumenta, e anche se le letture sono state inferiori rispetto all’anno precedente il totale da pagare sarà più alto.

Approfondisci: “Cosa sono i numeri che si leggono sul display del ripartitore di calore? Qual’è l’unità di misura associata al consumo di un ripartitore di calore?

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